Cascina Bandiera

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Siamo una famiglia di agricoltori anche se di origini cittadine, custodi del territorio, un territorio montano, povero, ne accettiamo la produttività nel rispetto della tipicità del terreno senza arrivare allo sfruttamento dello stesso.
Trovata 25 anni fa CASCINA BANDIERA, così era già nominata nel XVlll secolo, con un terreno di 10 ha accorpati, di esposizione prevalentemente sud-ovest, situato tra i 400 e i 700 metri slm, protetto da boschi di castagni e roverelle che lo circondano, non contaminato, solamente trascurato e un po’ abbandonato: lo abbiamo curato, riqualificato e orientato ad una agricoltura non intensiva, compatibile con il luogo, isolato, di difficile accesso, ma ricco di attrattiva e con un particolare magnetismo.
Un caratteristico interesse per la ricerca e la sperimentazione, che caratterizza la famiglia, ha favorito e permesso di diversificare le coltivazioni con semine appropriate in consociazione, protette da alte siepi arboree di essenze locali, nelle quali nidificano e vivono diverse varietà di predatori. La biodiversità permette di avere un habitat vario, contribuisce alla fertilità del terreno e alla difesa naturale, creando barriere protettive alle infestazioni e porta a superare il problema delle coltivazioni pluriennali e perenni.

Coltiviamo uva da vino, mele di antiche varietà, nocciole, piante officinali, orticole, fragole profumate di Tortona, vinifichiamo e imbottigliamo solamente le uve di nostra produzione. L’inerbimento del vigneto con semine nelle interfile protegge dall’erosione in terreni scoscesi e la concimazione verde aumenta la fertilità del terreno; le poche e superficiali lavorazioni del suolo vanno a preservare la vita microbica del terreno sottostante. Il limitatissimo uso di rame e zolfo, senza l’uso di fitofarmaci di sintesi, preserva dai problemi di inquinamento del terreno e delle falde. La raccolta manuale permette una cernita delle uve anche in annate difficoltose.
L’utilizzo dei lieviti indigeni è indispensabile per una vinificazione naturale che esprime in modo esplicito e sincero le caratteristiche di un terroir.

“la corposità” e” la concentrazione” sono due elementi di longevità.”Si può fare in vigna grazie ad una potatura che in media dia 25-30 q/ha ”….”Se l’uomo interviene poco, permette al terroir di esprimersi….il vino si prenderà tutto il tempo necessario per maturare sulle sue fecce fini. Verrà travasato solo prima dell’imbottigliamento, naturalmente tenendo conto delle condizioni atmosferiche e della luna, senza chiarifiche né filtrazioni” le chiarifiche pesanti, le filtrazioni estreme snaturano il vino. (da “Il vino capovolto La degustazione geosensoriale”- Porthos edizioni )

Le coltivazioni sono certificate da Codex da quando siamo arrivati, affascinati da questo luogo nel quale l’opera dell’uomo deve inserirsi e assecondare l’ambiente senza volerlo modificare e stravolgere.

 


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